212015Lug
Dopo aver perso la moglie frequenta un uomo. Può esserci un legame?

Dopo aver perso la moglie frequenta un uomo. Può esserci un legame?

Scrivo perché sono amico di un uomo di 50 anni la cui moglie è venuta prematuramente a mancare circa un anno fa, insieme avevano anche due figli. Erano una coppia, almeno in apparenza molto affiatata.

A pochi mesi dalla perdita, e dopo/durante una fase di forte depressione, ha iniziato a frequentare un uomo.

La sua famiglia di origine, per questo motivo, lo ha abbandonato e io sono un po’ preoccupato. La persona in questione mi ha anche fatto conoscere il nuovo “compagno” e sembrano volersi bene.

E’ possibile che ciò sia collegato a questo tragico lutto? Cosa posso fare? Pablo


Salve Pablo, abbiamo letto la sua lettera e capiamo la sua preoccupazione.

Partendo dal presupposto che oltre alla sua apprensione andrebbe compreso e approfondito come sta “effettivamente” questo suo amico, possiamo rilevare come vi siano due aspetti distinti in questo racconto: il grave lutto per la perdita della compagna e l’orientamento sessuale di quest’uomo o comunque la scelta di vivere questa relazione. Queste due cose generalmente non hanno nessun tipo di legame.

Riguardo al lutto purtroppo è necessario molto tempo per la sua elaborazione, ed è facilitato dal supporto di familiari, amici e, talvolta, anche da un aiuto psicologico.

Riguardo alla nuova frequentazione, gli aspetti più traumatici sono senz’altro gli allontanamenti e i conflitti familiari che si vengono a creare.

Capita spesso infatti che uomini o donne sposate che divengono consapevoli e/o decidono di vivere il loro orientamento omo/bisessuale, debbano affrontare esperienze di rifiuto o allontanamento da parte dei propri cari, dubbi circa il comportamento da tenere con i figli e paure rispetto ad aspetti psicologici e legali. Tutto ciò può effettivamente porre un carico di stress elevato che aggiunto a quello del lutto, può rivelarsi estremamente pesante per il suo amico.

Se lo reputa utile può consultare il sito dell’associazione Rete Genitori Rainbow www.genitorirainbow.it, – con la quale il nostro Centro collabora – che si rivolge a persone gay lesbiche bisessuali o transessuali che hanno avuto figli all’interno di relazioni eterosessuali e ai loro partner (all’interno del sito c’è anche un forum e una help line).

Quindi rispondendo alla sua domanda rispetto a cosa può fare per aiutare il suo amico, l’indicazione è di stargli accanto in maniera supportiva e non giudicante, e nel caso manifestasse il desiderio di avere informazioni o supporto per quello che sta vivendo può suggerirgli i contatti che le abbiamo scritto.

Un caro saluto

Dott. Daniel Giunti – Psicoterapeuta Sessuologo clinico

Dott.ssa Michela Vancheri – Psicologa Sessuologa Clinica


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